Il monitoraggio continuo della glicemia ha dimostrato di migliorare il controllo glicemico negli adulti con diabete mellito di tipo 1, ma meno nei bambini.
È stato progettato uno studio per valutare i benefici del monitoraggio continuo della glicemia nei bambini dai 4 ai 9 anni con diabete di tipo 1.
Dopo una fase di run-in, 146 bambini con diabete di tipo 1 ( età media 7.5 anni, il 64% in cura con microinfusori, durata media del diabete 3.5 anni ) sono stati assegnati in modo casuale a monitoraggio continuo della glicemia oppure a cure tradizionali.
L'esito primario era la riduzione dell’emoglobina glicata ( HbA1c ) a 26 settimane dello 0.5% o più, senza la comparsa di ipoglicemia grave.
L'esito primario è stato raggiunto dal 19% dei soggetti nel gruppo monitoraggio continuo della glicemia e dal 28% nel gruppo di controllo ( P=0.17 ).
La variazione media di HbA1c è stata di -0.1% in ciascun gruppo ( P=0.79).
I tassi di grave ipoglicemia sono stati ugualmente bassi in entrambi i gruppi.
La durata del monitoraggio continuo della glicemia è diminuita nel tempo, con solo il 41% in media con almeno 6 giorni alla settimana a 26 settimane.
Non c'è stata alcuna correlazione tra l'uso del monitoraggio continuo della glicemia e il cambiamento di HbA1c ( rs: -0.09, P=0.44 ).
Il monitoraggio continuo della glicemia è stato ben tollerato, e la soddisfazione dei genitori è stata elevata.
Tuttavia, il timore relativo alla ipoglicemia non è risultato ridotto.
In conclusione, il monitoraggio continuo della glicemia nell’intervallo di età da 4 a 9 anni non ha migliorato il controllo glicemico nonostante un alto grado di soddisfazione dei genitori.
Questo risultato può essere correlato in parte a un uso limitato dei dati glicemici del monitoraggio continuo nella gestione giorno per giorno, e per un costante timore di ipoglicemia. ( Xagena2012 )
Mauras N et al, Diabetes Care 2012; 35: 204-210
Endo2012 Pedia2012